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Basta tenere sotto ricatto i lavoratori. Gli Lsu-Lpu vanno stabilizzati.

Rossano, 20 Marzo 2013

 

Ancora un altro rinvio, un’altra concessione temporanea per i circa cinquemila lavoratori Lsu Lpu della regione Calabria, uomini e donne che col loro lavoro supportano le pubbliche amministrazioni ed i servizi ai cittadini.

Calabresi ormai stabilmente precari, giovani e padri e madri di famiglia che non hanno la possibilità di guardare oltre i prossimi sei mesi, oltre i prossimi tre mesi, a volte neanche al prossimo mese. Così la Regione Calabria, di proroga in proroga, di concessione in concessione, tiene sistematicamente sotto ricatto questi lavoratori precari ormai da sedici anni con l’angoscia di potersi vedere sbattuti in mezzo ad una strada da un momento all’altro, come sembrava essere successo qualche settimana fa, prima dell’ennesima irrispettosa proroga.

Non solo: in sedici anni di lavoro prestato alle pubbliche amministrazioni, la legislazione non riconosce loro neanche una lira e un euro di contributi previdenziali, come se fossero lavoratori in nero ed ancor di più a rimarcare che il loro sudore è offerto in cambio di gentile concessione, e non per dignità e per diritto.

Una vicenda, come tante che siamo costretti a commentare, che non ha colore politico, ma che ha visto nel corso degli anni, tanto al governo nazionale quanto a quello regionale, corresponsabilità irresponsabili di centro-destra e centro-sinistra.

La disoccupazione in Calabria, in particolare quella giovanile, raggiunge ormai delle cifre drammatiche, e la fuga di cervelli, di braccia e di sentimenti è ormai tornata all’ordine del giorno di tutte le famiglie del meridione. Tutto questo è accaduto soprattutto per l’imposizione di un modello lavorativo barbaro e di un modello di pubblica amministrazione indecente: non ci sono i soldi per i lavoratori ma ci sono per i mega progetti fallimentari, non ci sono i sooldi per finanziare progetti di occupazione giovanile e per le università ma ci sono per centinaia di consulenze, portaborse, apparati, strutture inutili.

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Per questo riteniamo che la battaglia che in queste settimane stanno tenendo i lavoratori Lsu-Lpu sia una battaglia di tutta la cittadinanza perché è una battaglia per la dignità del lavoro e della nostra gente.

 

Saremo al fianco dei lavoratori nei prossimi presìdi ed in tutte le iniziative che mireranno al riconoscimento dei diritti ed alla promozione di un modello di lavoro e di sviluppo che crei occupazione dignitosa e benessere offrendo servizi e valorizzando il nostro territorio.

Si tratta di chiudere la lunghissima pagina fatta di clientele, favoritismi, ricatti e devastazioni territoriali che caratterizzano l’attuale sistema calabrese, e di una lotta che parte e miri a risultati concreti ed urgenti: tra questi, la stabilizzazione dei cinquemila Lsu-Lpu ed il riconoscimento dei diritti previdenziali che qualsiasi paese civile non si sarebbe neanche sognato di non riconoscere.

 

 

Movimento TERRA e POPOLO – Rossano

 

 

 

 

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Il Sindaco non sa che pesci pigliare. Un triste capitolo per la nostra città.

Due anni di parole, dai rifiuti alla sanità la città è nel caos.

Giuseppe-AntoniottiNon abbiamo mai difeso la vecchia amministrazione di centro-sinistra. L’inesistente opposizione attuale (facciamo fatica a chiamarla opposizione) è lo specchio più fedele di quegli anni di libero arbitrio dei poteri forti e degli interessi individuali.

L’amministrazione comunale ha cambiato colore, eppure nulla sembra essere cambiato. Il caos in cui la Giunta Antoniotti ha fatto precipitare la città è ormai insopportabile e sotto gli occhi di ogni cittadino.

Il diritto alla salute è ormai un miraggio: come ampiamente previsto, Continua a leggere

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Il Sindaco è ancora in campagna elettorale

La nostra terra merita una classe dirigente nuova e onesta.

incidente106dDopo l’ennesima carrellata di insulti gravi e gratuiti, dobbiamo dire sempre piuttosto originali, l’Amministrazione Comunale ci accusa di estremismo e violenza verbale: un paradosso che è l’emblema dell’incoerenza e dell’inadeguatezza di questa classe dirigente.

Sorvoliamo per l’ennesima volta e proviamo ad andare nuovamente nel merito, sperando che la Giunta Comunale e Regionale, questa volta, prendano atto dell’estremismo della realtà, una realtà di profondo abbandono e mal governo.

Partiamo dai trasporti, e dai dati di fatto: lo sa il sindaco che gli incidenti in auto in un anno sono circa 250.000 mentre quelli in treno sono tra 100 e 150? Lo sa che ogni anno Continua a leggere

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Finito lo spettacolo, ora si pensi ai problemi della gente.

Non ci sono alibi. Sanità, trasporti, rifiuti richiedono interventi urgenti.

598679_236202573172362_57526690_nRestiamo di stucco di fronte all’immobilità dell’amministrazione comunale rispetto ai problemi che attanagliano il territorio. La maggioranza è ormai preda di scorribande elettorali e personalistiche che nulla a che fare con i problemi dei cittadini e del territorio.

Abbiamo già avuto modo di dire che per gli incidenti le cerimonie non servono a nulla. Quello che serve è assumersi la responsabilità di quanto sta succedendo, perché in Calabria e sulla fascia jonica nessun governo nazionale e regionale, stabile o instabile, e di qualsivoglia colore, ha provveduto alla messa in sicurezza delle strade. Non solo. Continua a leggere

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Gli incidenti sulla SS 106 non avvengono per caso.

Rossano, 3 Febbraio 2013

Lottare per la mobilità pubblica significa lottare per la sicurezza.

Il rispetto e la vicinanza per il dolore dei nostri concittadini colpiti dalla tragedia è enorme, e nessuna parola o cerimonia rimarginerà minimamente la ferita. Non possiamo far altro, dunque, che stringerci attorno alla famiglia come comunità e come persone.

Quello che si può fare, invece, è lottare per evitare altre tragedie.

Questo non può prescindere dall’individuazione del problema e delle responsabilità: gli incidenti sulle strade del meridione, ed in particolare sulla tragicamente famosa statale 106, non accadono per caso. Sono invece lo specchio di governi e giunte regionali sordi, sordi non solo alle richieste di civiltà di un territorio come quello ionico, ma sordo anche al grido di dolore di comunità e famiglie.

Non esiste un piano di investimento per le infrastrutture del sud, o quanto meno per la loro messa in sicurezza, così la nostra strada statale si snoda come una mulattiera tra cittadine e splendidi paesaggi, alternando i segnali stradali alle croci della nostra gente.

Il piano di trasporti regionale non prevede praticamente alcun investimento nella ferrovia, e anche questo non è un dato irrilevante: sulle nostre strade infatti si consumano circa 200.000 incidenti all’anno, mentre sulle ferrovie poco più di 50. Questo dato, per ovvie ragioni, diventa ancore  più drammatico sulle strade del sud. Non ci piace fare la conta delle vittime, ma anche da questo punto di vista le statistiche inducono tristezza e grande rabbia.

Sabato scorso, occupando i binari a Sibari, ignari di quello che era accaduto poche ore prima, i cittadini si sono chiesti perché, dandosi una risposta netta: in questa regione si sono favorite le imprese private su gomma, che gestiscono il 90% del trasporto locale e godono di pesanti finanziamenti pubblici.

Non abbiamo nulla contro le imprese private, e riteniamo prezioso il loro contributo nel creare posti di lavoro che siamo pronti a difendere, ma è inaccettabile che le infrastrutture del nostro territorio siano da far-west. Perché, per esempio, la Regione Calabria non effettua una gara d’appalto per il trasporto pubblico locale ormai da più di dieci anni? Le procure di questa regione, impegnate nel perseguitare chi difende il diritto alla mobilità, non hanno alcuna attenzione nei confronti di questa faccenda? Perché la regione conferisce milioni di euro alle ditte private e non investe nelle ferrovie, che sarebbero migliaia di volte più sicure? Perché il governo stanzia miliardi di euro, miliardi di euro, in opere che non saranno mai realizzate e che comunque saranno inutili, come il Ponte sullo Stretto e la TAV, mentre non ha minimamente pensato a raddoppiare ed elettrificare la ferrovia ionica, la quale sarebbe un’opera realmente strategica e decisiva per l’economia del paese, data la posizione nel mediterraneo?

Non troviamo una risposta che sia razionale che non imputi ad interessi privati e politico-affaristici l’origine di questi disastri.

Per cui ribadiamo la volontà di proseguire il percorso di forte mobilitazione, pacifica e civile, che abbiamo iniziato il 15 settembre scorso, e che proseguirà su rivendicazioni chiare: il ripristino delle tratte a lunga percorrenza; la riapertura delle stazioni; un piano di investimento nella ferrovia ionica. Ci appelliamo a tutta la nostra gente affinché continui a partecipare sempre più decisa e numerosa, fino a quando non ci daranno ascolto. Alla ridicola classe dirigente locale, regionale e nazionale, con particolare riferimento all’assessora regionale ai trasporti, rivolgiamo un invito: evitate le cerimonie, se non siete in grado di tutelare gli interessi della collettività, dimettetevi. In ogni caso Terra e Popolo lavora per sollevarvi dal vostro incarico democraticamente.

 

Movimento TERRA e POPOLO – Rossano

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Il Parto delle nuvole pesanti: il 15 settembre a Rossano, c’eravamo anche noi.

partoContinuano a fioccare le adesioni alla campagna di sensibilizzazione a seguito della manifestazione del 15 settembre alla stazione ferroviaria di Rossano, e delle presunte denunce annunciate qualche settimana fa sulla stampa.

Questa volta la solidarietà ed il messaggio di sostegno arrivano dal mondo della cultura, della musica popolare che affonda le radici sul nostro territorio e canta dei pregi e dei difetti della nostra meravigliosa terra, e per questo orgogliosamente ringraziamo il Parto delle Nuvole Pesanti, senza alcuna promessa: sabato scorso a Sibari la società civile di questo territorio ha dimostrato di non lasciarsi intimidire per una ragione estremamente semplice: quello che rivendichiamo è un diritto sacrosanto.

Di seguito il messaggio del gruppo:

“Il gruppo del Parto delle Nuvole Pesanti è vicino e solidale con i giovani calabresi denunciati lo scorso settembre per avere bloccato la linea ferroviaria jonica al solo scopo di difendere i già scarsi servizi pubblici!! Continua a leggere

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La presa del treno perduto II – Sibari. Un’altra giornata di festa e di lotta. Report e Video

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La presa del Treno Perduto II – Ultime indicazioni. Pioggia e campagna elettorale.

webversionNei film western non piove quasi mai. La differenza fra la realtà e un film western non è la qualità dei treni, ma il tempo atmosferico. Se piove comunque TUTTO CONFERMATO: LA STAZIONE APPENA RISTRUTTURATA (CON I NOSTRI SOLDI) SARà CAPIENTE ED ACCOGLIENTE PER TUTTI.

Inoltre ribadiamo alcune richieste già mosse per il Primo Atto della Presa del Treno Perduto, e che, a dire la verità, sono state rispettate in pieno. Soprattutto ora che siamo in campagna elettorale.

Nella piena libertà di espressione di tutti, ovviamente, PER EVITARE EQUIVOCI PREGHIAMO DI NON PORTARE MANIFESTI O BANDIERE DI COMPAGINI COINVOLTE NELLA COMPETIZIONE ELETTORALE, direttamente o indirettamente. Questo evento è organizzato con fatica e sacrificio dalle associazioni e dai movimenti del territorio ed è importante preservare questo lavoro. Grazie, e buona lotta!

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Presa del Treno Perduto II – Ultime Indicazioni. Musica e giochi.

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Tutto pronto per una nuova giornata di lotta per la dignità del nostro territorio e di festa.

APPUNTAMENTO ALLE 9:00 DI DOMANI, 16 FEBBRAIO, STAZIONE DI SIBARI.

Durante la mattinata non mancheranno i colpi di scena, ma di certo ci saranno ESIBIZIONI DI MUSICA TRADIZIONALE e ANIMAZIONE PER BAMBINI, per cui invitiamo tutti a questa importante giornata: famiglie, giovani, meno giovani.

CONCENTRAMENTI PER ARRIVARE A SIBARI:

Rende, Stazione di Castiglione Cosentino, ore 7:00.

Cariati, Stazione ferroviaria, ore 8:00.

Rossano, Stazione Ferroviaria, ore 8:40

Corigliano Calabro, Stazione Ferroviaria, ore 8:55

Purtroppo lo stato drammatico delle nostre ferrovie consentirà a molti il ritorno solo nel primo pomeriggio. DA E VERSO NORD (TREBISACCE, ROSETO, METAPONTO ecc) ci sono solo AUTOBUS (Grazie trenitalia).

Treno per Rende: 12:45

Treno per Rossano / Cariati: 14:00

BUONA LOTTA.

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