Questa classe dirigente cura i malati con le parole.

Dopo aver letto i comunicati del centro-destra locale, con particolare riferimento agli onorevoli Caputo e Dima, ci siamo recati in Contrada Insiti con la convinzione di trovare il nuovo ospedale unico già in funzione, magari abbellito con qualche stella o qualche scritta natalizia proiettata sulla facciata d’ingresso.

Con grande stupore abbiamo trovato soltanto lo storico centro sportivo in rovina, simbolo dello spreco e della inadeguatezza di questa classe dirigente.

Resta profondamente reale, invece, il dramma che i cittadini vivono quotidianamente in tutti i reparti degli ospedali di Rossano e Corigliano: pronto soccorso affollato, visite programmate per il 2014, reparti senza medicine, medici e infermieri senza neanche la carta su cui scrivere. Per non parlare delle tragedie che si consumano fuori dagli ospedali, nelle ambulanze o nelle case, magari perché in attesa di una visita urgente programmata tra una decina di mesi.

Questa è la Sanità nel nostro territorio, il risultato di decenni di accentramenti, sprechi e clientelismo da parte di una classe dirigente di cui il centrodestra, al governo cittadino e regionale, è fulgido esempio. Non a caso i dirigenti di partito che governavano dieci anni fa, sia localmente che regionalmente, i quali intervenivano, per esempio, nelle riorganizzazioni delle aziende sanitarie, sono gli stessi che oggi ricoprono ruoli e incarichi importanti.

Senza nulla togliere, ovviamente, al carrozzone marcato Loiero, appoggiato da tutto il centrosinistra, dall’attuale Autonomia e Diritti fino al PRC, i cui guasti sono paragonabili solo a quelli della giunta Scopelliti.

In questo clima drammatico intervenire con contenuti di pura propaganda, insistendo con improbabili litanie a proposito di sprechi e di “problemi ereditati”, è un atteggiamento irresponsabile e sprezzante nei confronti delle sofferenze dei cittadini di tutto il territorio, da Cariati a Trebisacce.

Per gli smemorati, Cassandra, nella mitologia, etichettata come portatrice di sventura, rimase inascoltata e fu perseguitata da governanti troppo ebeti o troppo presuntuosi per darle ascolto, e così Troia fu distrutta. Nella sanità calabrese il “cavallo di Troia” è proprio questa classe dirigente, che si erge a vaccino essendo in realtà malattia.

Il paradigma ormai consueto ed oleato a tutti i livelli, da quello continentale a quello locale, ed in tutti i settori, è semplice: la classe politica spreca, la classe politica taglia e i cittadini pagano. Una classe politica che, evidentemente, deve essere azzerata.

Il Diritto alla Salute non può essere oggetto di “sacrifici” e non può essere messo in discussione in virtù di princìpi contabili, ancor quando questi princìpi non sono stati minimamente presi in considerazione quando c’era da sistemare o favorire i propri sodali.

Il Piano di Rientro è un atto criminoso perpetrato nei confronti del popolo calabrese di cui questa classe dirigente ha la responsabilità politica e storica, mentre è necessario lottare a tutti i livelli per un piano di riorganizzazione e rifinanziamento della sanità pubblica assicurando a questo territorio la dignità ed i diritti perduti.

Movimento TERRA e POPOLO

info: terraepopolo@autistici.org

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