Stendiamo un velo pietoso sull’opposizione consiliare rossanese, riuscita nella memorabile impresa di non dire una parola su un’emergenza ormai drammatica diffusa su tutto il territorio.
Detto questo, gli interventi di questi giorni di deputati e consiglieri regionali del centrodestra locale mancano di un presupposto imprescindibile: le strade colme di buste di spazzatura (indifferenziata) rappresentano, con assoluta fedeltà, il loro fallimento. Il centrodestra locale infatti, negli ultimi decenni, è stato il fautore del modello basato sulle discariche, per lo più private, modello che hanno contribuito a strutturare ed ingrassare ogni qual volta (spesso) si sono seduti sulle poltrone dei governi cittadini e regionali. Ci fa piacere che tanto l’on. Dima quanto l’on. Caputo si siano accorti di un ritardo decennale del nostro territorio in materia, ci piacerebbe anche che si accorgessero del fatto che in questi anni hanno governato loro, e che quindi tale ritardo è figlio delle loro gravi, palesi inadeguatezze.
Non sminuiamo i cinque anni di gestione comunale e regionale marcati centrosinistra, assolutamente fallimentari, ma troviamo imbarazzante che i ripetenti in materia si sveglino oggi per dare lezioni con un braccio, mentre con l’altro, nascosto dietro la schiena, spingono per l’apertura di un’altra discarica privata che dia ossigeno al mostro speculativo che è il ciclo dei rifiuti calabrese.
In tutto questo comprendiamo le ragioni del sindaco Antoniotti e condividiamo l’intento di ripulire la città, ma come al solito il primo cittadino si avventura in metodi e scelte completamente sbagliate, in quanto ricaccia, fin dal primo giorno del suo insediamento, la città di Rossano in un isolamento inquietante e dannoso.
Stiamo vedendo lo stesso copione recitato per il tribunale, quando il Sindaco si arroccò su stesso, senza ascoltare il nostro invito ad allearsi con le altre città per una lotta unitaria a difesa di tutti i tribunali della Calabria, affidandosi esclusivamente alle paroline rassicuranti dei propri dirigenti ed occupa-poltrona, i quali addirittura scrissero sui giornali, prima del verdetto, che la “salvezza del tribunale” sarebbe stata merito del centrodestra.
Il risultato lo conosciamo tutti: un fallimento politico storico senza precedenti per la nostra città.
E così il sindaco, piuttosto di pretendere verifiche e controlli sull’impianto di trattamento di Bucita su cui aleggia un vero e proprio mistero, piuttosto che cercare l’unità di tutto il territorio ionico e pretendere dall’ufficio del commissario e dall’assessorato regionale all’ambiente un piano immediato per la realizzazione della raccolta differenziata e per la gestione dell’emergenza con gli impianti esistenti, piuttosto di pretendere una interlocuzione non più rimandabile con istituzioni locali ed espressioni associative, si presta al gioco dei privati spingendo per l’apertura di una nuova discarica nel territorio dei comuni vicini.
Questa politica di accentramento nelle proprie mani e di isolamento della nostra comunità, che caratterizza la gestione decennale della destra locale, ha prodotto risultati traumatici per i cittadini in ogni settore: sanità, trasporti, rifiuti, giustizia, turismo, agricoltura.
È necessario aprire una stagione di unità del territorio e di pianificazione basata sui bisogni dei cittadini, e non sui calcoli elettorali di questi politicanti cadaverici tutto l’anno e spigliati solo ad un mese dalle elezioni. Il Movimento Terra e Popolo nasce e lavora quotidianamente per questo.
Movimento TERRA e POPOLO
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