Rifiuti: la responsabilità è di chi avalla questo modello.

Il sindaco dica da che parte sta.

Dal dibattito di questi giorni una cosa non è chiara: il Sindaco come intende affrontare l’emergenza? Mentre afferma che il commissariamento è fallito (deve averlo scoperto ultimamente, visto che milita in un partito che ne ha implorato la proroga) si appella al commissario per risolvere la situazione attuale, senza prospettare e prendersi la responsabilità neanche di fare una proposta.

Come sempre si utilizza l’ufficio del Commissario per scaricare le proprie responsabilità, facendo pressione affinché questo disastroso ente compia nuovi scempi sul nostro territorio, per poi essere pronti a lavarsene le mani.

Questo accade da quindici lunghissimi anni in cui alla guida della regione e della città si sono alternati centrodestra e centrosinistra con gli stessi nefasti risultati. Ora basta.

Quello che è fallito è questo modello di ciclo dei rifiuti, basato su discariche private ed incenerimento. Il modello caldeggiato da questa presunta classe politica in quanto crea un sistema di potere clientelare che favorisce la speculazione e la cura di interessi di apparato. Questo non lo diciamo noi, ma è scritto a chiare lettere nella relazione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, e questo si intende continuare a perpetrare.

Il Sindaco, se è sfavorevole al commissario, non faccia pressioni, ma prenda le distanze dal primo partito della Giunta Regionale che ne ha chiesto la proroga negli ultimi due anni e dal primo partito del Governo che l’ha concessa. A parole siamo quasi tutti bravi.

Inoltre il sindaco decida chiaramente quale modello adottare: se intende affrontare l’emergenza con nuove discariche private, lo dichiari pubblicamente, se ne assuma la responsabilità e continui a fare propaganda sulla raccolta differenziata, invece di realizzarla.

E’ infatti risaputo che quello del riciclo e del riutilizzo non è un obiettivo raggiungibile con manifesti, volantini e convegni, ma con atti amministrativi e politici. Altre città, non distanti né geograficamente né culturalmente, ne sono la prova schiacciante. Noi faremmo la differenziata in pochi mesi: basta togliere i cassonetti dalle strade e predisporre un’azienda pubblica che effettui il porta a porta, salvaguardando i lavoratori e creando nuova occupazione. Perché, invece, si continua a favorire il business milionario del rifiuto tal quale?

Il Sindaco, inoltre, prenda posizione sulla scandalosa ordinanza commissariale del 6 Novembre, che predispone una vera e propria presa in giro per il riaffidamento degli impianti di trattamento del sistema Calabria Sud, tra cui quello di Rossano, impianti pubblici pagati dai cittadini che in questi anni sono stati utilizzati in maniera pessima da una multinazionale e che devono tornare sotto il controllo dei cittadini ed essere posti al servizio delle comunità.

Chi non si assume le proprie responsabilità svolge, consapevolmente o inconsapevolmente, il ruolo di complice del “sistema di potere non estraneo ad interessi politico-malavitosi”, come lo ha definito la relazione della commissione d’inchiesta, che è il sistema dei rifiuti calabrese.

Movimento TERRA e POPOLO

info: terraepopolo@autistici.org

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